Siamo noi stessi i limiti per i nostri sogni, al pari di quanto siamo noi stessi i geni che li potranno esaudire.

Roberta la Viola

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mercoledì 25 settembre 2013

ParolaNuda

Oggi non decido di mettere a nudo una parola, piuttosto, lascio che sia qualcun'altro a decidere per me.
Mi spiego meglio, semplicemente decido di far scegliere la "ParolaNuda" di oggi a chi legge queste pagine e mi sollecita spesso, soprattutto quando rallento con le pubblicazioni dei post.

Così, lascio che sia qualcun'altro a decidere, mentre la parola nuda è proprio Responsabilità.

Non ho chiesto perché proprio questa, semplicemente mi sta bene e mi piace che si tratti nuovamente di un tema immenso come la responsabilità..

procedo, senza aggiungere altro...

Responsabilità
La condizione di dovere rendere conto di atti, avvenimenti e situazioni in cui si ha una parte, un ruolo determinante.
Consapevolezza delle conseguenze dei propri comportamenti e modo di agire che ne deriva.
"Possibilità di prevedere le conseguenze del proprio comportamento e correggere lo stesso sulla base di tale previsione".
La responsabilità, in questa accezione, si differenzia dalla semplice imputabilità, dall'attribuzione di un determinato comportamento ad una determinata persona, che spesso sfocia nella colpevolizzazione.
La responsabilità, in questo senso, chiarisce e sottolinea la condizione di libertà, in cui la persona sceglie di comportarsi in un determinato modo.
Sentirsi responsabili, diventa quindi sentirsi protagonisti, creatori di ciò che si fa, si dice e si vive.

Voglio concludere questo spazio, incrociandolo con l'altra sezione che è
"In prestito da..."

Martin Luther King

"Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla."



venerdì 20 settembre 2013

Promesse d'amore

Avete mai chiesto a qualcuno di promettervi, in nome dell'amore, di rinunciare a qualcosa o a qualcuno?
Bravi!
Vi siete regalati la fine della vostra storia d'amore!
...

Ballata dell'amore cieco.

Un uomo onesto, un uomo probo,
tralalalalla tralallaleru
s'innamorò perdutamente
d'una che non lo amava niente.

Gli disse portami domani,
tralalalalla tralallaleru
gli disse portami domani
il cuore di tua madre per i miei cani.

Lui dalla madre andò e l'uccise,
tralalalalla tralallaleru
dal petto il cuore le strappò
e dal suo amore ritornò.

Non era il cuore, non era il cuore,
tralalalalla tralallaleru
non le bastava quell'orrore,
voleva un'altra prova del suo cieco amore.

Gli disse amor se mi vuoi bene,
tralalalalla tralallaleru
gli disse amor se mi vuoi bene,
tagliati dei polsi le quattro vene.

Le vene ai polsi lui si tagliò,
tralalalalla tralallaleru
e come il sangue ne sgorgò,
correndo come un pazzo da lei tornò.

Gli disse lei ridendo forte,
tralalalalla tralallaleru
gli disse lei ridendo forte,
l'ultima tua prova sarà la morte.

E mentre il sangue lento usciva,
e ormai cambiava il suo colore,
la vanità fredda gioiva,
un uomo s'era ucciso per il suo amore.

Fuori soffiava dolce il vento
tralalalalla tralallaleru
ma lei fu presa da sgomento,
quando lo vide morir contento.
Morir contento e innamorato,
quando a lei niente era restato,
non il suo amore, non il suo bene,
ma solo il sangue secco delle sue vene