Siamo noi stessi i limiti per i nostri sogni, al pari di quanto siamo noi stessi i geni che li potranno esaudire.

Roberta la Viola

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venerdì 22 febbraio 2013

Due

Il post di oggi è un invito all'armonia, un'ode ad essa.

Il post di oggi è la consapevolezza che "siamo in due", anche se qualcuno può pensare di essere in tre o in quattro o in cinque o ....

Insomma quello che scrivo oggi, anzi quello che decido di non scrivere, ma di trascrivere, è un inno all'armonia ricercata, all'equilibrio spesso l'abile dei "due" che albergano in ognuno di noi.

Afferma S. Gilligan: "..due sè che ciascuno di noi eredita in quanto essere umano ... E' una relazione di dominio e sottomissione, o si tratta piuttosto di una coesistenza armonica al nostro interno? Quando le due menti coesistono in armonia il vostro viaggio dell'eroe può veramente aprirsi nel mondo."

Gilligan decide di continuare il suo intervento citando una poesia di Derek Walcott, ed è quanto decido anche io oggi in questo piccolo spazio virtuale:

Amore dopo amore

Il giorno verrà
In cui gioioso
Accoglierai te stesso,
alla tua porta, nel tuo specchio
E ciascuno sorriderà all'altro accogliendolo,

e dirà: Siediti. Mangia.
Amerai di nuovo lo sconosciuto che eri tu stesso.
Dai vino. Dai pane. Restituisci il tuo cuore
A se stesso, allo sconosciuto che ti ha amato

Per tutta la tua vita, che hai ignorato
Per un altro, che ti conosce a memoria.
Tira giù dalla libreria le lettere,

le foto, i biglietti disperati,
strappa via la tua immagine come una pelle dallo specchio.
Siediti. Fai della tua vita banchetto.


Meraviglia della poesia, descrivere con poche parole lo stato in cui spesso vivamo, l'altalena dei nostri due sè.
Le nostre due menti che "battagliano" spesso tra di loro.
polarità.jpg
Quanto spesso diciamo: sento che una parte di me farebbe così, ma l'altra mi dice che è sbagliato."

Questo battagliare, nelle parole di Walcott, come in quelle di Gilligan, diventa un invito alla "pace" interiore, l'unione dei due sè, l'armonia che diventa necessaria per compiere il mio viaggio, quello della mia vita.
Smettere di battagliare nel mio interno significa capire quale strada, all'esterno, voglio intraprendere, significa vedere e accettare che quella è la mia strada.

Buon viaggio.

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