Siamo noi stessi i limiti per i nostri sogni, al pari di quanto siamo noi stessi i geni che li potranno esaudire.

Roberta la Viola

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lunedì 4 febbraio 2013

Etichette





Quante ne mettiamo?
Quante ce ne sentiamo addosso?
Un'infinità? O forse poche?
Cosa intendo con il termine etichette?
Troppe domande? Ops, eccone un'altra, quindi iniziamo a rispondere...

Mi riferisco al modo che abbiamo di catalogare il mondo intorno a noi.
Tutti mettiamo etichette qua e là.
Lo facciamo perché è scritto nel nostro dna, nel nostro modo di operare nel mondo, abbiamo bisogno di riconoscere ciò che vive intorno a noi, il pensiero scientifico, in generale, ne è una dimostrazione.
Ma quanto queste etichette possono diventare delle gabbie, dei rifugi o anche semplicemente delle convinzioni che non mi piacciono?

Sono dei rifugi, quando "Beh, lo sapete che sono così...., quindi non ci fate caso!".
Allora diventano dei posti in cui ci andiamo a nascondere quando non vogliamo migliorare qualche aspetto, anche se a guardarlo bene ci crea qualche problemino.

Oppure sono delle gabbie, quando me le sento addosso e in realtà non me le sento:
"Mi dicono tutti che sono ...., quindi agisco in questo modo".
Il sottotitolo, quello che non si vede, è "sono convinta di avere questa caratteristica perché  sono anni che mi ripetono che ce l'ho", se andassi fino in fondo, mi potrei rendere conto che io non c'entro nulla con tutto quello che mi hanno affibbiato per anni, ma in qualche modo ormai fa parte di me, e quindi  me la tengo.
Pensate a qual è la cosa che vi hanno detto più spesso da bambini, non so, magari vi è stato detto molte volte che eravate allegri o anche musoni o intelligenti.
La frase che più spesso si sente dire ad un bambino, o parlando di lui, è:
 "Mio figlio è monello!"
o:
 "Sei monello!".
Insomma pensate bene a ciò che più spesso vi siete sentiti dire da una certa età in poi.
Qual è la caratteristica che più spesso vi è stata attribuita?
Ora che l'avete trovata, pensate, è proprio vostra?
Quanto vicina a voi è questa caratteristica, quanto sentite che possa descrivervi veramente?

Insomma le etichette di cui parlo sono quelle che ci aiutano ad orientarci, sì, nel mondo intorno a noi, ma sono anche quelle che, messe alla rinfusa possono creare un pò di confusione.

Immaginiamo di entrare in uno studio ben organizzato, in cui tutte le librerie e gli scaffali presenti abbiano anche i loro contenitori, i quali hanno, al posto giusto, le etichette su cui sono riportate le indicazioni relative al contenuto.
Se dovessimo cercare qualcosa in questo studio, non ci metteremmo poi tanto tempo, diciamo che, se anche fossimo là per la prima volta, avremmo buone possibilità di trovare ciò che cerchiamo, o anche solo di capire come le cose siano sistemate.

Ma proviamo ad immaginare di entrare in uno studio dove, seppur con tutti gli elementi precedenti, le etichette ci indichino cose che non ci sono, il contenuto riportato non corrisponda a ciò che di fatto vi è dentro ciascun contenitore.
Beh, certamente sarà meno probabile riuscire a trovare ciò che cerchiamo e sicuramente potremmo andare in confusione.

Dove voglio arrivare?
Organizzare, etichettare a volte è molto, molto utile, ma se fatto a malo modo, quanto può essere dannoso?
E se questo è riferito ad altro, che non siano contenitori presenti in uno studio, se le etichette le abbiamo messe addosso a qualcuno? O qualcuno le ha messe addosso a noi?

Qui potrebbe nascere un'infinità di riflessioni, in ogni direzione.

Quali saranno le vostre è un gioco divertente che potrete fare anche da soli.

Il consiglio è: utilizzate le etichette, perchè vi aiuteranno ad orientarvi come sempre fatto, ma badate bene che usarne impropriamente o a casaccio può essere un gioco controproducente.

Il rischio più grosso potrebbe essere quello di non conoscere peculiarità nascoste, come quelle che le etichette messe addosso a voi, da altri, hanno nascosto, spesso anche ai vostri occhi.

Oppure, è come se nelle scatole del secondo studio vi fossero tesori che non aprirete mai, del resto le etichette vi dicono che non ci sono!





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