Siamo noi stessi i limiti per i nostri sogni, al pari di quanto siamo noi stessi i geni che li potranno esaudire.

Roberta la Viola

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sabato 11 maggio 2013

"Noi cerchiamo la bellezza ovunque."



Cosa facciamo quando sentiamo che qualcuno ci sta facendo del male?
Come reagiamo quando ciò che stiamo vivendo è una violenza, o almeno è ciò che percepiamo nel comportamento di una persona, con cui purtroppo dobbiamo avere a che fare?

Penso a quelle situazioni in cui spesso siamo costretti a rimanere, un condominio, o un contesto lavorativo.
Ci sono delle situazioni in cui volenti o nolenti siamo costretti a vivere.
Ci sono delle situazioni in cui non possiamo scegliere chi frequentare, o meglio chi incontrare ogni giorno.
E' appunto il caso di un condominio in cui gli inquilini che occupano gli altri appartamenti non gli abbiamo potuti scegliere, vivono lì anche loro e non possiamo fare molto se non ci piacciono.
Ma se una situazione dovesse degenerare, se ciò che dovessi arrivare a sentire è proprio quella sensazione di violenza?
Intendo per violenza quella verbale, o quella dell'invasione della privacy, quella di un rumore molto fastidioso che tutti i giorni sono costretto a sentire.

Insomma, la domanda che mi faccio oggi è: cosa fare quando sento che qualcuno sta danneggiando la mia serenità, nella quotidianità che vivo in un determinato contesto?

E' frequente la situazione del condominio che diventa un postaccio in cui le persone arrivano a conflitti beceri, a situazioni anche spesso drammatiche, o anche i contesti lavorativi in cui si diventa incoscienti e aggressivi, proponendo strategie di mobbing, o ancora, i cosiddetti casi di bullismo riscontrabili nelle scuole.

Sembrerebbe che l'uomo, messo a stretto contatto coi suoi simili, possa sviluppare dinamiche relazionali che lasciano pensare di non essere affatto quella specie "superiore" dotata di un cervello ben funzionante.

Anche in questo caso non voglio chiedermi il perché ciò avvenga, le origini possono essere molteplici e si potrebbe arrivare ad interpretazioni infinite.
Pertanto, ciò che invece vorrei affrontare qui è come reagire, cosa fare per poter vivere nel miglior modo possibile questo tipo di situazioni problematiche.
E' un fatto pensare che sia impossibile cambiare gli altri, giacché ognuno sceglie per sé il proprio cambiamento, quando intende realizzarlo.
Quindi, cosa rimane nella vetrina delle scelte possibili?

Io credo che si possa, anche qui, decidere di partire da noi stessi, se ciò che stiamo vivendo ha un peso che percepiamo in maniera profonda, un disagio che lede il nostro benessere psicofisico, il lavoro da iniziare dovrà centrarsi su noi stessi.
Gestire il nostro modo di reagire a ciò che ci accade è il punto zero per iniziare a stare meglio, a non permettere ad altri di interferire sul nostro diritto di stare bene e in armonia.

Vi sto proponendo una difficile soluzione, ma non impossibile.
Qualcuno ha scritto che il conflitto è sempre generato dalla scarsità, che in questo modo nasce nella testa di chi partecipa a tale degenerazione delle relazioni.

Io dico che la scarsità così come l'ignoranza, intesa come l'atteggiamento di ignorare, e quindi non come una questione di carattere culturale, siano le madri di conflitti e comportamenti che rendono la specie umana tra le più disprezzabili, soprattutto perché dotata di capacità di ragionamento.

Sono tante le tecniche utili per poter migliorare ed uscire da una situazione difficile come quelle descritte poc'anzi, sarebbe riduttivo e difficile poterle affrontare appieno in questo spazio virtuale.
Ma se ciò che vi sta logorando è una situazione in cui vi sentite costretti, in cui sentite che il vostro spazio vitale stia venendo meno, lasciatevi guidare e cercate qualcuno che possa aiutarvi a stare meglio, aprite la vostra mente e il vostro cuore a nuove possibilità.


Spesso non riusciamo a vederne, e ci convinciamo che l'unica cosa sia ricambiare con la stessa moneta, anche quando in realtà sappiamo di non essere fatti per certe azioni.
Quindi non lasciamo che altri decidano per noi, non diamo la possibilità a nessuno di tirare fuori il peggio di noi, quello che neanche pensavamo di possedere.
Lasciamo che siano gli altri a "sporcarsi le mani", noi cerchiamo la bellezza, quella degli atti di gentilezza e dell'armonia, dell'equilibrio che ci rende imperturbabili di fronte ai soprusi che arrivano da fuori.

Questo post è dedicato a tutti quelli che hanno deciso di rimanere puliti, nonostante lo sporco dell'ignoranza che circola troppo liberamente, ed anche me.





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